L. Pozzoli avverte l'esigenza di procedere sul cammino intrapreso dal Concilio dando maggiore respiro all'azione liturgica soprattutto attraverso un linguaggio più vivo e più comunicativo, secondo quella particolare sensibilità che sa apprezzare la funzione elevante della bellezza. Oggi sembra ancora prevalere infatti la preoccupazione di razionalizzare, di comprimere la spontaneità a favore della funzionalità, di soffocare la creatività a favore dell'ordine e della tradizione.
Come è possibile entrare in rapporto con l'indicibile se si rimane prigionieri di un linguaggio specialistico, arido, privo di ogni forza evocativa?
Il linguaggio poetico con la sua forza allusiva può aiutare in questo percorso e le preghiere raccolte in questo volume vogliono tentare di rispondere a questa esigenza di rinnovamento. Esse fanno risuonare in forma orante i temi proposti dalla liturgia della Parola, in particolare dal Vangelo: non riguardano però tutte le feste dell'anno liturgico (mancano quelle relative ai mesi estivi), mentre per alcune solennità le proposte sono diverse.
Le preghiere sono divise secondo i Vangeli ma alla fine del volume un indice ne permette anche l'utilizzazione seguendo il ciclo liturgico.
Continua